«Contiene punti condivisibili, ma rimangono ancora alcune criticità», tra cui l’eccesso di delega che la proposta di legge attribuisce al Governo e «la scarsità degli stanziamenti per il 2015, che colpisce ulteriormente testate editoriali e lavoratori che da tempo versano in difficoltà».
Così il segretario di SLC-CGIL, Massimo Cestaro, ha commentato l’approvazione della proposta di legge sull’editoria da parte della Camera. Il sindacato confederale approva il mantenimento del rispetto dei Contratti nazionali come requisito per accedere ai contributi, «un dato importante in un contesto di tentativi di deregolamentazione della contrattazione collettiva» e la minitassa dello 0,1% del fatturato degli operatori della filiera pubblicitaria, che coinvolge anche le “Over The Top” di Internet (Facebook, Google e le altre multinazionali che operano sul web vendendo pubblicità e servizi).
A queste considerazioni si aggiungono quelle di Cinzia Maiolini, Segretaria Nazionale di Slc Cgil, che commenta invece con entusiamo l’emendamento che stabilisce l’obbligo per l’impresa che vuole accedere ai contributi “di adottare misure idonee a contrastare qualsiasi forma di pubblicità lesiva dell’immagine e del corpo della donna”.