Direttiva sul copyright, l’Europa si oppone allo strapotere delle piattaforme


“La conclusione positiva del lungo negoziato tra Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri sulla direttiva europea sul copyright nell’ambito del mercato unico digitale, con la positiva mediazione della presidenza rumena, è una splendida notizia. Perché è una vittoria delle istituzioni europee e della democrazia sul tentativo inaudito dei giganti del web, attraverso massicce campagne intimidatorie, alimentate da fake news, di impedirne l’approvazione, prima e dopo l’importante voto a favore del PE il 12 settembre scorso”. Lo dichiara l’europarlamentare dem Silvia Costa commentando l’accordo raggiunto da Parlamento europeo, Consiglio dell’UE e Commissione europea su una nuova direttiva sul diritto d’autore che dovrà essere approvata definitivamente da entrambe le istituzioni nelle prossime settimane (leggi).

Si tratta di una battaglia che le cooperative di giornalisti che avevano lanciato la campagna Meno Giornali Meno Liberi avevano appoggiato sin dall’inizio nella loro battaglia per chiedere un riequilibrio del mercato a favore del pluralismo informativo.

“Perché la direttiva – prosegue l’europarlamentare – definisce finalmente che, quando i fornitori di servizi sulla rete non sono meri conduttori ma fanno una vera azione di comunicazione al pubblico, con particolare attenzione alle piattaforme dei giganti del web, hanno precise responsabilità e degli specifici doveri nei confronti dei detentori dei diritti d’autore , allorché sfruttano contenuti giornalistici, culturali e creativi. Perché , su istanza del grupp S&D, prevede la giusta e proporzionata remunerazione per i giornalisti e gli autori tutelando così la qualità e diversità culturale”.

ESCLUSE LE PIATTAFORME SENZA FINALITÀ COMMERCIALI

“Perché , come tante volte chiarito ai cittadini anche a proposito di Wikipedia – prosegue l’europarlamentare – esclude le piattaforme senza finalità commerciali e amplia le eccezioni per consentire l’accesso libero ai contenuti degli utenti e delle istituzioni educative, culturali e di ricerca per ragioni di studio. Perché riconosce la dignità e il valore della produzione e del lavoro creativo e giornalistico, impedendo ai fornitori di servizi in Internet comportamenti parassitari e di sfruttamento di contenuti prodotto da altri senza riconoscerne il valore”.

UNA BELLA PAGINA PER LA CULTURA EUROPEA

“Perché promuove regole comuni in UE ma soprattutto una cultura a favore dell’uso legale di contenuti in rete, ma tenendo conto di importanti distinzioni, per i contenuti prodotti sulla rete dagli utenti, quando non hanno finalità commerciali. Prevede, nell’ambito dei contenuti culturali e creativi, una mitigazione delle regole per le piccole imprese che hanno meno di tre anni di vita e un fatturato e una audience inferiore a dei tetti specifici. Sono felice di aver contribuito in questi anni, dopo l’approvazione della Direttiva sui servizi media e audiovisivi, alla costruzione di un ecosistema digitale che mette in equilibrio il diritto alla conoscenza con i diritti di chi investe nella produzione di contenuti intellettuali e di chi li ha creati. Una bella pagina per la cultura europea. Peccato che il Governo Conte abbia remato contro e sia stato all’opposizione, a differenza del ruolo positivo avuto dai precedenti governi di centro sinistra.”

(Fonte: AgCult)

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