Le FAQ di #menogiornalimenoliberi: «Ci sono problemi più urgenti da risolvere in Italia (le scuole che cadono a pezzi, la malasanità, etc.etc.)»)


È pura demagogia affermare che siccome c’è un problema grave ed urgente tutte le risorse del paese debbano essere dirottate su quell’unico problema. C’è il problema della Sanità, a cui sono indirizzate risorse ingentissime, questo non vuol dire che si debbano togliere risorse a scuole o alla difesa o alle strade o alle ferrovie o all’innovazione tecnologica o alla ricerca. Se per questo ci sono bambini che muoiono di fame nel mondo, non per questo possiamo ridurre le spese per le nostre scuole. Inoltre, il pluralismo dell’informazione non è un problema secondario. Al contrario, è un perno fondamentale della democrazia in quanto consente ai cittadini di informarsi liberamente confrontando fonti diverse e quindi formarsi una opinione per poter prendere le scelte migliori. Senza pluralismo si apre la strada al controllo dell’opinione pubblica di pochi grandi poteri forti.

Inoltre le risorse di cui ha bisogno il settore attualmente si aggirano intorno ai 90 milioni annui. Una cifra irrisoria per il bilancio dello Stato, pari a circa l’1% del Bilancio, lo 0,0056% del Pil italiano. Se vogliamo fare i confronti, allora, diciamo pure che il fabbisogno del fondo per l’editoria (90 milioni di euro) costa meno di un F35, uno dei contestatissimo aerei da guerra di cui il Governo intende dotare la nostra Difesa.

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