Bruno Molea (Scelta Civica): «Le nuove norme per l’editoria entro l’estate»


di Salvatore Barbieri, dal Corriere Romagna del 22/3/2016

Il deputato forlivese di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, ha seguito molto da vicino l’iter parlamentare e proposto diversi emendamenti. «Importante è stato da parte del Governo garantire il finanziamento. Sappiamo bene che c’è tutto un mondo che aspetta di capire che… sole sorgerà»

Tempi difficili per la piccola editoria locale, specie per i quotidiani. La crisi colpisce duro, un po’ tutti, sia a livello pubblicitario che di vendita di copie in edicola. Dopo anni di discussione infruttuosa e di contributi elargiti con criteri opinabili, il Parlamento italiano sembra finalmente davvero intenzionato a rilasciare una riforma dell’editoria che organizzi una volta per tutte il settore, premiando e incentivando chi produce davvero informazione indipendente. La campagna “Men o giornali meno liberi”, che nel 2015 ha fatto sentire la voce dei giornali cooperativi (ovvero senza un editore, ma i cui soci sono gli stessi giornalisti e poligrafici che lo producono, come il Corriere Romagna), potrebbe quindi avere una conclusione positiva entro questo 2016. Anche se i termini della nuova normativa non sono ancora chiarissimi e inoltre, dal momento che la legge entrerebbe in vigore non prima dell’autunno – ma potrebbe anche slittare al 2017 – si presenta un problema di gestione dell’emergenza e di questo lasso di tempo in cui i giornali sono tenuti in una sorta di limbo-pantano, dal quale è difficile uscire senza contributi certi. Ne parliamo con l’o n orevole Bruno Molea, deputato forlivese di Scelta civica e vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, che ha seguito la vicenda molto da vicino.

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Onorevole, a che punto siamo?
«La legge prosegue il suo iter, dopo essere passata alla Camera ora è al Senato, dove sembra sarà leggermente modificata per tornare alla Camera. Qui speriamo che non ci saranno ulteriori modifiche in seconda lettura. Del resto l’iter è stato molto approfondito, con tante audizioni di addetti ai lavori e la presentazione, anche da parte mia, di un gran numero di emendamenti: alcuni riguardanti l’Ordine dei giornalisti, altri le edicole e la distribuzione della carta stampata». «Importante è stato da parte del Governo garantire il finanziamento»
Lei si è sempre battuto in favore del finanziamento pubblico.
«Certo, perché testate “minori” sono in difficoltà rispetto alle testate nazionali, e si è discusso a lungo sui parametri di finanziamento. Importante, da parte della maggioranza di Governo, è stato garantire il finanziamento stesso. E non è un risultato da poco, se si tiene presente che si era partiti in maniera allarmante con la proposta della totale eliminazione dei contributi pubblici. Insieme a tanti colleghi abbiamo difeso il finanziamento, perché è un elemento funzionale a garantire la libertà di stampa. Quindi la legge è stata, per così dire, “sdoganata”. Una cosa però è chiara: bisogna rivedere le metodologie di attribuzione e anche gli indirizzi, per evitare la passata proliferazione di testate che vanificavano la concentrazione del finanziamento solo a quelle “vere”».
Sembra che i tempi previsti verranno rispettati.
«Abbiamo lavorato con estrema celerità, sappiamo bene che c’è tutto un mondo che aspetta di capire che… sole sorgerà. Compatibilmente con le procedure dettate dai lavori parlamentari, credo di poter confermare che non solo entro la fine dell’anno si avrà la nuova legge, ma forse addirittura prima dell’estate. Siamo molto determinati a rilasciarla, le condizioni sono ottimali e non c’è da perdere tempo».

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