Umberto D’Ottavio (Pd): “L’aiuto ai giornali è difesa della democrazia”


Anche la cooperativa Luna Nuova Editrice sostiene la Campagna “Meno Giornali Meno Liberi” con il primo testimonial, il parlamentare Umberto D’Ottavio.

D'Ottavio Umberto - 28-02-2015

PRENDE il via la campagna di sensibilizzazione “Luna Nuova il nostro giornale”, promossa dalla nostra testata nell’ambito della campagna nazionale “Meno giornali meno liberi”. Abbiamo scelto di coinvolgere nella campagna di solidarietà personaggi della politica e dell’imprenditoria, intellettuali, uomini e donne di cultura, sportivi, eccetera, che sostengano con noi un’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica mirata alla salvaguardia dei piccoli giornali, strumenti fondamentali di informazione dei territori, veri e propri beni comuni da difendere.
Al primo testimonial, l’onorevole Umberto D’Ottavio, ex sindaco di Collegno ed ex assessore provinciale, abbiamo posto alcune domande che riguardano il ruolo di un giornale locale e la necessità di un sostegno all’editoria che garantisca il pluralismo dell’informazione.

Onorevole D’Ottavio, non crede che il ruolo dei giornali locali sia insostituibile nel panorama italiano dell’informazione? Chi se non l’informazione locale può dare voce alle realtà associative, politiche, culturali, sportive, delle periferie urbane come dei piccoli centri montani?
«Il ruolo dei giornali locali davvero è insostituibile, soprattutto in un periodo di grande trasformazione di tutto il settore della carta stampata. Senza i giornali locali l’informazione si ridurrebbe di molto e i cittadini avrebbero meno strumenti di partecipazione consapevole».
Non ritiene, come sostengono molti, che il pluralismo dell’informazione sia un “bene comune” da salvaguardare?
«Secondo me sì, ma non c’è questa consapevolezza. Anzi, in molti pensano che ormai ognuno possa trovare le informazioni che cerca senza la mediazione di una testata. Sappiamo che non è così, però bisogna rilanciare una campagna di sensibilizzazione».
L’editore di Luna Nuova è una cooperativa di giornalisti non profit: quale migliore garanzia verso i lettori?
«Luna Nuova è proprio un caso di scuola. Non riesco ad immaginare come sarebbe stato il dibattito politico e la più varia informazione in valle di Susa e nella zona Ovest di Torino senza Luna Nuova. La sua indipendenza è stata fondamentale per un confronto anche aspro o per denunciare fenomeni e situazioni che altrimenti sarebbero rimaste al chiuso di qualche stanza. La formula della cooperativa è la stessa che guida anche giornali nazionali».
Piccoli giornali, con bacini di utenza circoscritti, non hanno la possibilità di accedere a grandi risorse e rischiano di morire stritolati da pochi grandi gruppi editoriali. Come avviene in tutta Europa, anche in Italia lo Stato deve intervenire in loro difesa?
«In queste settimane è in discussione nella Commissione VII alla Camera una proposta di legge del M5S che propone l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Stiamo facendo un bel dibattito con molte audizioni importanti. Il Partito Democratico ritiene che l’aiuto all’editoria sia una difesa della libertà e della democrazia, guai ad abolirlo. Bisogna estenderlo anche ai giornali locali, magari con agevolazioni e non solo con contributi economici. Io credo che i giornali locali debbano essere aiutati ad andare avanti, sono il sale della democrazia diffusa».
Se lo Stato non intervenisse, il mercato dell’informazione cartacea rimarrebbe in mano a pochi potenti. Con quali rischi per la democrazia?
«La concentrazione dell’informazione in poche mani sappiamo cosa vuol dire. Vorrei ricordare un aneddoto: sapete perchè i giornali hanno pagine grandissime? Perchè si diffuse l’idea di tassare pesantemente il numero di pagine fino a rendere quasi impossibile la pubblicazione, la tassa venne sopportata facendo grandi pagine. Questo per dire che l’editoria, l’informazione, può dare fastidio “al potere”, meno informazione, più controllo uguale meno democrazia. Anche in un comune o in una regione. Pensate a quante interrogazioni i sindaci ricevono in seguito alle notizie dei giornali, soprattutto locali».
Lei, onorevole, se la sente di sostenere la campagna nazionale “Meno giornali meno liberi” attuando un’azione di lobbing assieme ad altri parlamentari sensibili al questo tema?
«Certo, che me la sento! Consideratemi già parte della battaglia “Meno giornali meno liberi”».

(a cura di Tiziano Picco di Luna Nuova, 3 marzo 2015)

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