Tagli al pluralismo: ACI, File, Fisc e Uspi lanciano un appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte


Al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Giuseppe Conte

  • Da Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione
  • Federazione Italiana Liberi Editori
  • FederazioneItaliana Settimanali Cattolici
  • UnioneStampa Periodica Italiana

Illustrissimo Presidente,

ci rivolgiamo a Lei per chiederLe di intervenire per un ripensamento urgente del Governo da Lei presieduto, rispetto ai tagli indiscriminati di risorse del Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’informazione. Tagli di risorse che il suo Esecutivo, stando a diverse dichiarazioni di suoi esponenti, si appresterebbe a formalizzare in uno specifico emendamento all’interno della Legge di Bilancio in discussione al Senato.

Se questo corrispondesse al vero si determinerebbe, Illustre Presidente, non solo un uso distorto della Legge 198 del 2016, visto che si andrebbero ad introdurre trattamenti diversi rispetto a quanto in essa contenuto, ma si affermerebbe una volontà unilaterale, tramite la quale, senza alcun confronto con le associazioni di categoria, si andrebbero a modificare o calpestare uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana.Il Fondo per l’editoria è nato con l’intento di dare dimensione generale e programmatica, nei tre anni successivi alla sua costituzione, alle imprese cooperative e non profit del settore, consapevoli tutti che, nel delicato ambito dell’informazione, non possa essere, certamente, il mercato il solo regolatore della tenuta delle imprese.

E’ per questo, Presidente, che ci rivolgiamo a Lei affinché possa porre rimedio rispetto a misure che andrebbero immediatamente a colpire in modo diretto diverse testate locali e nazionali.

Di fronte a scelte che si rivelerebbero molto gravi e con conseguenze drammatiche sulla tenuta delle testate cooperative e non profit e sull’occupazione, diretta e indiretta, nel settore le nostre associazioni rivolgono a Lei, Illustrissimo Presidente, così come già fatto in un recente incontro con il Sottosegretario Crimi, l’appello per ritirare l’emendamento riferito ai tagli all’editoria avviare con urgenza un Tavolo di confronto con tutte le categorie impegnate nella filiera editoriale dell’informazione per ricercare, a partire dalla Legislazione attuale, ogni possibile miglioramento sul terreno del rigore, della trasparenza e dell’’innovazione.

Un Tavolo aperto e di merito con le diverse Associazioni e Categorie economiche della filiera che affronti il tema di che cosa modificare, di come modificare e in quali tempi. Risulta a noi necessario avviare subito questo confronto sulla attuale Legge sull’Editoria per aumentare la certezza, il rigore, la trasparenza e l’innovazione, ma anche per individuare gli strumenti per la promozione di nuove e giovani realtà informative che possono ridare voce indipendente a tanti territori del Paese che ne sono ormai privi di fronte ai fenomeni di concentrazione in atto nel mercato dell’informazione e dei media.

Se la normativa attuale viene giudicata dal suo Governo come “da cambiare” siamo certi che comprenderà come, però, testate cooperative e non profit, presenti da anni in tante aree del Paese, non possano ritrovarsi improvvisamente, già a partire dal 2019, a far fronte, in pochi giorni, a tagli drastici ed immediati che andrebbero a colpire la loro capacità di tenuta.

Se il tema sottolineato dal suo Governo si connette, poi, ad un rinnovato bisogno di modalità del contributo per garantire che esso sia erogato in modo sempre più rigoroso, trasparente e selettivo verso le imprese cooperative e non profit del settore, le scriventi associazioni sono le prime a voler contribuire a questa nuova fase.

La nostra è una volontà, certo, di tutelare e di fornire l’indispensabile supporto alle realtà esistenti, ma, nel contempo, quello di sostenere nuove realtà che intendano operare, su carta o online, in radio e tv locali, con competenze, qualità e passione, per affermare nelle esperienze quotidiane e nel rapporto con le comunità, la funzione sociale e di interesse pubblico del “pluralismo dell’informazione”.

In una situazione già particolarmente difficile per l’intera filiera editoriale e di fronte a fenomeni crescenti di concentrazione nazionale ed internazionale (in logica di più accentuata cross-medialità), risulta per le scriventi Associazioni sempre più evidente come siano necessarie politiche di sostegno, dirette ed indirette, da parte dello Stato, connesse al pluralismo e alle politiche industriali, che siano in grado di rivisitare gli attuali strumenti normativi per renderli in grado di corrispondere a queste nuovi scenari di cambiamento a tutela della tenuta della filiera editoriale, di una più ampia pluralità di voci al suo interno e della sua qualità, ma anche a sostegno e tutela delle migliaia di lavoratori che in questa filiera sono quotidianamente impegnati.

Giuseppe Conte (tutte le foto da www.governo.it)

Meno giornali, meno liberi: ogni testata che scompare è un danno ed un’offesa per la nostra democrazia!
E’ solo, quindi, con la necessaria gradualità e misura che si può procedere verso cambiamenti normativi che consentano, però, come più volte per altro ribadito dal sottosegretario Crimi, di non penalizzare e compromettere la continuità delle cooperative e delle altre realtà non profit.Per questo confidiamo sul Suo impegno a rinviare i tempi di applicazione di ipotesi di tagli dei Fondi al 2020 per creare le condizioni rapide per un confronto serrato sul merito dei cambiamenti da proporre alla attuale Legge che potrebbe, crediamo, vederci tutti, parte pubblica, cooperative, altre realtà no profit, privati, impegnati per costruire nel 2019 soluzioni adeguate ed innovative di sostegno all’intera filiera editoriale.Alleanza delle Cooperative Comunicazione, File, Fic, Uspi auspicano, infine, che possa essere da Lei accolta la richiesta di un incontro urgente e costruttivo con le scriventi nel merito dei temi sollevati e delle conseguenze gravi per la tutela del pluralismo, la tenuta delle imprese e dell’occupazione nel settore che potrebbero determinarsi se il Governo intendesse procedere nella direzione annunciata.

(tutte le foto da www.governo.it)

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