Lorusso (FNSI): No ai finanziamenti a pioggia che hanno sottratto fondi a realtà sane 1


«Ci sono realtà aziendali ed editoriali molto sane, che vanno sostenute poi, come per altri settori, occorrerà fare la tara. C’erano meccanismi perversi di finanziamenti a pioggia a volte usati impropriamente, creando realtà fantasma che drenavano fondi pubblici, sottratti dunque alla parte sana. Questa invece va assolutamente sostenuta, anche con meccanismi di accesso ai contributi più rigidi e selettivi», ha concluso.

Così il segretario della FNSI Raffaele Lorusso, intervenendo a margine dell’assemblea annuale dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, si è soffermato sui vari stati di crisi e sulla petizione Meno Giornali Meno Liberi.

raffaele-lorusso2

Il tavolo di confronto convocato domani dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Luca Lotti è stato poi rinviato “sine die” a meno di 24 ore dall’ora stabilita.

Lorusso ha però ricordato che al confronto parteciperanno almeno trenta diverse sigle, e che quindi non sarà la sede dove si potranno discutere «le singole questioni».

Occorre adesso «capire quali sono le linee guida del Governo, dopo si potrà andare più nello specifico. Occorre capire con il Governo da un lato quali sono gli strumenti per superare o chiudere il processo di ristrutturazione avviato da molte realtà, dall’altro come si ragiona per affrontare il futuro».


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Un commento su “Lorusso (FNSI): No ai finanziamenti a pioggia che hanno sottratto fondi a realtà sane

  • Pietro Caruso presidente dell'Associazione Stampa Forlivese

    Il giudizio del segretario Lorusso della Fnsi costringe governo e giornali ad assumere le proprie responsabilità. Va nella giusta direzione non serve la logica sindacalese…ma quella di un confronto maturo. Sono però molto deluso dall’atteggiamento governativo perché al di là della buona volontà dei singoli funzionari del Fondo per l’editoria o dello staff di Luca Lotti sembra non essere più interessato alla difesa di un settore dell’informazione. Garantisco, per conoscenza e esperienza trentennale in questo comparto, che la chiusura di molte delle testate rimaste sul campo restringerà lo spazio del dibattito pubblico e avvierà nuovi processi di comunicazione più anonimi, ma anche più violenti dal punto di vista dell’opposizione politica e sociale. Sono stupito dalla scarsa conoscenza che i casi dell’informazione in Grecia, Spagna e Portogallo hanno determinato in quei Paesi. Il vuoto d’informazione di una provincia…qualcuno lo riempirà…ma non sarà certo l’edizione web o quella cartacea di un giornale nazionale. Temo che quando sarà ora ben che vada il Fondo ripristinerà gli euro dell’ultimo taglio del 2013. E magari il nuovo accesso ai contributi sarà regolato da nuove regole senza un reale rispetto per le realtà locali e le minoranze culturali, religiose e politiche di questo Paese. Il rinvio di due settimane dell’incontro non lo vedo sotto buoni auspici. Padrone di sbagliarmi. Tanto per il resto della vicenda parleranno i libri di storia. Quelli di carta, con le note.