Signor direttore, pur non essendo un professionista del settore, io faccio intrattenimento, anche se inerente al mondo dell’editoria, rimane chiaro come un taglio retroattivo non rappresenta una soluzione intelligente e calibrata. Ne va della pluralità e della stessa libertà di stampa.
Quello che penso sull’argomento è che magari sarebbe utile un finanziamento mirato, molto più mirato, per aiutare a sostenere la carta stampata. In un mondo che ha abbracciato le regole di una economia di mercato vecchie logiche di sostentamento economico non credo possano essere sostenute e mantenute ancora molto e nei modi
fino ad oggi . La spinta che deve guidare anche l’editoria giornalistica è quella del “o ti rinnovi o muori”. Con l’informazione a
portata di click oggi diventa difficile se non ormai quasi impossibile poter rimanere ancorati a logiche, tempistiche e prassi del
passato.
(Dal Settesere Qui del 30 gennaio 2015)