Lidia Ravera: «Con meno giornali saremo tutti un po’ più stupidi e sicuramente più poveri»


Meno Giornali meno liberi”: la scrittrice Lidia Ravera, assessora alla cultura e alle politiche giovanili della Regione Lazio a sostegno della campagna e della raccolta firme.

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«Nei libri e nei giornali è conservata quella cosa inestimabile che è l’intelligenza degli altri. L’umanità intera è cresciuta, ed è diventata più forte grazie alla memoria. Se ogni generazione ripartisse da zero saremo dei selvaggi».  Lidia Ravera celebra il primato della parola scritta, la parola che si ferma, stampata sulla carta di un libro o di un giornale e diventa memoria. La parola che può anche essere toccata e che avvicina, diventando fisicamente un tutt’uno con chi legge. «Con meno giornali saremo tutti un po’ più stupidi e sicuramente più poveri». Non è una questione di primato tra nuovi media e carta stampata, è il dovere di far convivere tecnologie differenti e pensieri diversi in un periodo in cui si sta affermando sempre più il Pensiero unico, tema centrale per l’autrice di “Gli scaduti”, edito da Bompiani, in questi giorni in libreria. Un libro appartenente al genere distopico ma con un impianto realistico su cui si specchiano le distorsioni contemporanee della politica a partito unico e del pensiero unidirezionale. Un tema strettamente collegato a quello dei piccoli giornali, “rottamati”, o meglio “scaduti” come avviene per i protagonisti del libro, in lotta per sopravvivere all’interno di una società che ha perso la fiducia nei Partiti e incoraggia la mistica del Pensiero unico e dell’uomo solo al comando, di italiana memoria.

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